Ancora questa sedia impagliata massaggia il mio culo. Ancora questa tavolo e i miei gomiti puntati sopra, nudi a consumarlo. Di fronte a me le maschere africane: oggi, con il sole che nasce, sembrano dormire ancora. E’ tutto perfetto, stamane. Gli uccelli che cantano e cinguettano impazziti fuori casa, sul melo ancora nudo di foglie nel prato, si contendono i semi della mangiatoia. Anche loro fan parte ormai della famiglia. Da cinque anni io sono in questa casa a Cison di Valmarino, e da cinque loro ed i loro figli e parenti e amici incontrati negli alberi e nei cieli mangiano, quando non trovano meglio, da quella specie di casetta di legno che fa da mangiatoia. Quasi giornalmente le riempio di granaglie varie comprate al consorzio, e loro ricambiando il favore, cinguettando così forte da assordarmi. Grazie.
Passeri, cinciarelle, pettirossi, cardellini,
cinciallegre, codirosso e merli, usignoli e ballerine sono i commensali alla
tavola imbandita per loro nel ramo più basso del melo, nudo d’inverno, ma ben
vestito dalla primavera all’autunno. E mangiano fin che ce n’è, alternandosi
con una sequenza ed un ordine che ancora non riesco a capire ma che sicuramente
c’è, sistematico.
Vanno e vengono dal loro nido nel bosco
vicino a casa, e così facendo me ne portano in dono un pezzo anche per me. Ed
io gliene sono grato.
Sto scrivendo. Scrivere è un’attività
con una magia intrinseca. Anzi ne ha molte. Ma quella che per primo noto è che
ti impone di fermarti, e non solo fisicamente. Anche la testa deve rallentare
il turbinio dei suoi pensieri, per permetterti di scriverli. E troppo spesso il
pensiero è decisamente più veloce della penna. E così succede che i pensieri si
incolonnano fermi come ad un semaforo in pieno centro cittadino, sortendo
confusione, e azzuffandosi tra loro per la precedenza.
Per cui si può pensare scrivendo, ma il
pensiero deve essere lento e meditato, ordinato e leggibile. Altrimenti la
penna non riesce a tradurlo in parole e frasi.
Scrivendo riordino i miei pensieri, li
scrivo, li leggo, li correggo, li rileggo, qualcuno lo cancello.
Scrivere in silenzio. Nella stanza
silenzio assoluto, fin quasi a sentire l’attrito della sfera inchiostrata,
grattare sul foglio ruvido. Nessun rumore aggiunto. Solo quelli della casa che
vive e respira. Il fuoco canta canzoni dolci e rassicuranti che mi inebriano,
dandomi sempre e comunque una visione positiva della vita. E quando passerà
l’inverno e poi la primavera, quando le giornate allungandosi si riscalderanno
via via, e il fuoco sarà necessario accenderlo sempre meno … beh, mi mancherà.
Ci metterò un mese ad abituarmi alla sua mancanza, come un amore partito per un
viaggio. Mi mancherà il rito dell’accensione mattutina. Il gesto di prendere
dal cesto un “pezzo” e metterlo nel
fuoco, come ad alimentare la vita. E poi i suoi rumori e colori e ombre e
odori…(ora sta bruciando noce e sento nell’aria il profumo dei suoi frutti). Ma
sai che tornerà. E comunque il sole e le giornate estive ti rincuoreranno
abbondantemente della mancanza del fuoco nel camino.
Magia? Macché, realtà che c’è nella
vita! C’è già tutto nella vita. Dobbiamo solo imparare a “vedere” e a
“sentire”. L’unica magia è imparare.
Oggi è una giornata splendida. E non
solo per il sole nascente, ma anche per l’aria fredda e viva che c’è fuori
casa. Perfetta per questo fine gennaio.Oggi è una giornata senza interruzioni,
senza appuntamenti. Tutta mia. Come una salita in roccia senza soste, senza manovre
di corda che rallentano e distraggono. Una giornata tutta d’un fiato. Al solito
ho visto l’alba anche stamattina, e poi stufa, fuoco, la prima tazza di the. Tutto come un rituale. E
poi questo Moleskine, da maneggiare e scrivere. Neanche fossi uno scrittore
veramente, come un tempo sognavo. Mi sono inventato un bel gioco, un altro bel
gioco. ... continua...
e stamane venerdi, quasi le sette, alzato e svegli da più di un'ora, la giornata si preannuncia così: tutta per me! Di sole e caldo estivo, di scultura di Noce pranzo e ancora scultura e bosco e Lupi e pensieri e sentieri che si colorano di primule, violette e non ti scordar di me. ma come si fa a scordarsi di Te, Natura Vera, irresistibile come un orgasmo d'amore, pura come le domande di "perchè" di un bambino, e libera come il volare in cerchio dell'aquila nell'alto cielo.
Oggi venerdi, come potrebbe essere lunedi o giovedi, sarà un giorno, un altro giorno tutto per me e dedito al mio Branco, mio unico senso e direzione di vita.
Tra poco, dopo una buona colazione affonderò le mani ed il cervello di emozioni su una delle opere che più sento: Le Tre Grazie. Questo tema neoclassico interpretato da molti artisti nel tempo raffigurano le figlie di Zeus: Aglaia Eufrosine e Talia, protetrici degli artisti, culto della bellezza. Tre figure femminili al sommo della pura bellezza, simbolo di affetto e sensualità corrisposta, di perfezione.
Tre trochi, Legno di Noce, Cedro del Libano e Larice stanno prendendo forma acolpi di motosega e scalpelli Stubai. I bozzetti di creta tanto studiati , modellati e rimodellati stanno trasformandosi in tre grazie femminili di due metri di altezza e mezzo di larghezza.
Sarà la mia opera prossima, per ora si annuncia bella, la più bella! due mesi di "lavoro", ancora due per terminarla e trovare alloggiamento in quelle tre poste a forma di nicchia, già predisposte per loro, nel palazzo più bianco e lindo che abbia mai visto. Anche loro saranno bianche, segno di purezza, illibatezza, intoccabilità, come Dee dell'Olimpo.
Ecco come si preannuncia questa mia giornata, che si concluderà nel bosco con la Lupa Arja e il pastore Rookje alla ricerca degli ultimi istanti di luce per vedere il sole andare a dormire dietro le montagne, e le tenebre prendere possesso di tutto.
Io oggi l'avrei disegnato e pitturato così! Chissà che il cielo mi assista, mi accontenti e mi protegga. Io da parte mia farò il possibile, il massimo perchè tutto vada come credo sia giusto.
MaxSolinas-Arja |
MaxSolinas-Carezze |
A Voi miei uditori auguro il massimo, il più, la perfezione e la bellezza, quale irripetibile ed unico senso e gesto di vita.
Buona Continuazione MaxSolinas