L'UNICA VERA ARTE E' L'ARTE DI VIVERE!
domenica 6 maggio. piove dentro e fuori, ed è acqua pulita che lava, rinfresca, desta e porta via. E rompe anche le palle!
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Stamane non
riesco a scrivere. La penna è irrimediabilmente inchiodata, come la mano di
Cristo nella splendida crocifissione del Cimabue, nella chiesa di S. Domenico
ad Arezzo.
Anzi non riesco a collegare il cervello
con i suoi pensieri, alla punta della penna a sfera.
Tolgo e rimetto gli occhiali, quasi a
cercar di mettere a fuoco i pensieri. Ma loro sono già a fuoco. Son solo
disordinati!
Pensieri e parole si intrecciano, si
accavallano, vanno e tornano senza velocità apparente, ma continuamente, ed
incessantemente come in un movimento logorroico. Continuamente si muovono, leggibili
ma impalpabili, vanno, si attorcigliano, tornano e quando sembra si stiano dipanando si riallontanano ingarbugliandosi
ancor di più.
E son pensieri che impongono domande. Son
quesiti senza risposte. E son anni che
le cerco.
Pensieri come un filo di lana, e il
cervello come un gomitolo multicolore. Il filo si arrotola a formare una palla
tutta di colori diversi e con svariati capi e coda. Cerco di dipanare la
matassa. Scelgo dapprima tutti quelli dello stesso colore e li ammucchio di lato.
Poi pazientemente nel silenzio della stanza, con l’alba che tarda ad arrivare forse
rispettosa del mio stato d’animo, incomincio ad annodarli. Uno per uno. Colore
per colore. Mai avuto così tanta pazienza!
Ma quando credo di aver iniziato a
riordinare i pensieri, improvvisamente un rumore insolito in casa mi distrae, e
fa ripartire il turbinio sconfusionato
di pensieri, fatto di domande e seguito da lente e non chiare riflessioni. Ancora
con la mano aperta a conchetta, nel sacco delle esperienze, a cercar risposte.
Ma le risposte sono nel futuro. Ed è
inutile cercarle nel passato.
Nel passato cerchi e trovi solo i ricordi. Le nuove domande sono nel futuro, quindi nella vita.
passeggiando tra le Cime di Lavaredo |
MaxSolinas
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