Ma torniamo al libro. Oggi, dopo 2 giorni di attesa, comincia il primo vero capitolo. Pag. 11, capitolo 1: LA PROVA DEL NOVE, narrano le prima parole in alto al centro.
Un viaggio lungo quarantanni e ora anche di più.
Un viaggio fatto di urla e bestemmie, di improperi e mani brandite al cielo come armi, a dover minacciare sempre qualcuno e spiegare sempre qualcosa. Ma chissà poi cosa!
Un viaggio, il mio, ancora breve per concluderlo, ma già abbastanza lungo per tirare delle somme, vederne il risultato, e magari fare anche la prova del nove.
La prova del nove. Uno schema quasi a giocare a tris, ma che poi ti dice in breve se hai fatto bene o male, in questa grande equazione che è la vita.
Spietato:giusto o sbagliato, senza vie di mezzo. E se è giusto, neanche ci sono i premi! Se invece è sbagliato...nessuna possibilità neanche di scuse!
No, ferma tutto, facciamo un passo indietro. Stiamo parlando della vita ragazzi, e la vita, per Dio, non è un calcolo matematico, anzi è proprio ilo contrario.
La mia vita per esempio, ogni giorno mi ha proposto un bivio. Nello scegliere una strada piuttosto che un'altra capivo che comunque non avrei sbagliato così tanto, anche se avessi scelto, malauguratamente, quella sbagliata. Perché in fondo non c'è il giusto e lo sbagliato...c'è invece secondo me, il giusto ed il meno giusto, il quasi perfetto ed il perfetto. Tenendo poi conto che la perfezione è cosa inventata dagli uomini per indicare il massimo raggiunto fi a quel omento, ciò dimostra che non esiste perfezione! In fondo, esagerando, il bianco ed il nero pur essendo due colori opposti, sono comunque colori. E tra l'altro van d'accordo tra loro.
Che meraviglia scoprire che si può essere completamente positivi in tutto, ad occhi aperti certo, ma ottimisti! Perché bisogna tenere ben aperti gli occhi in certi momenti, così spalancati da sentir male alle orbite.
Li tengo aperti e ti guardo negli occhi, ti scruto, ti studio. Cerco di vedere cosa c'è dietro gli sguardi, alli movenze del corpo, ai gesti delle braccia. Il giorno che ho imparato che braccia in lingua inglese si dice Arms, ho capito, o per lo meno ho dato una traduzione decisamente diversa al significato del movimento delle braccia (arms) degli uomini. C'è un mondo dietro il nostro atteggiarsi quando siamo in gruppo, e lo so che non dico niente di nuovo, non rimproveratemi, lasciatemelo solo dire a modo mio.
Ok, ora alzo gli occhi dal foglio, stacco la penna impazzita che disegna figure allungate ed orizzontali, comprensibili solo a che sa leggere. Mi guardo intorno, ho imparato a farlo già da tempo. Staccare lo sguardo dalle cose. Come alzarsi in volo e distaccarsi dagli eventi, per osservare il tutto da lontano, aiuta ad essere più obbiettivi. E' come guardarsi con altri occhi. E si vedono cose che da vicino non si notano, forse perché sono troppo grandi per inquadrarle tutt'intere. Basta cambiare il punto di osservazione e tutto cambia... E' come sfocare l'immagine, non si vedono più i dettagli, solo i volumi ed i colori più forti! Le decorazioni spariscono e vedo solo il nocciolo. Che è l'unica cosa che mi interessa!
Che magia questa casa. Mi guardo intorno. Ogni finestra è un quadro. E ogni quadro è perfetto, in equilibrio nei colori e nel soggetto. Ci sono tutti i colori, qualcuno puro e qualcuno mescolato. Ha lavorato bene il grande Artista che ha disegnato e colorato il Mondo, molti anni or sono!
MaxSolinas-Casa |
Ma intanto attendono, sanno che se aprissero la mano prematuramente, le gemme sarebbero in balia della neve e del gelo ancora in agguato in questa stagione. Non bisogna avere fretta, ogni cosa a suo tempo! continua ............
Eh si , il libro racconta storie, e la fame di saper si acuisce andando avanti nella vita. E si vorrebbe saper del giorno dopo, rischiando, proiettate famelici al futuro, di non vivere il presente, che è la cosa più importante e Vera.
Ogni cosa a suo tempo, infatti ora chiudo i collegamenti virtuali, sperando nella vostra lettura, e ancor più nel vostro riscontro. Fuori la pioggia rumoreggia vigorosa al limite della prepotenza protagonista. Ma è un ruolo che si merita appieno ora, dopo tanta siccità in questa minuscola parte di terra. Alzo ancora gli occhi al di la del piccolo monitor, la luce del sole filtrata dalla coltre delle nuvole di pioggia illumina a fatica tre merli intento a cacciare lombrichi dal prato rammollito con l'acqua. Per loro, e non solo, oggi è festa, si mangia e si beve. Grazie del tempo prezioso che mi dedicate, spero che per voi serva a qualcosa, anche piccolo, per me è tutto regalato e grande. A domani. Buona Continuazione MaxS
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