martedì 21 febbraio 2012

PAGINE SCOLPITE CON LA PENNA A SFERA. MaxSolins

Mercoledi 22 febbraio? più o meno.
stento a scrivere stamane. Il Silenzio è perfetto più del solito. Stanotte ho dormito con il pensiero lieve ma disturbante che succedesse qualcosa. E non mi ha mollato per tutte le poche ore di sonno. Attraverso gli occhi son passa te scene di incidenti stradali, cavalli straziati e cani che si contorcevano nel dolore finale della morte nel prato di casa. Già che non mal sopporto dormire, e poi quando il sonno è travagliato, mi passa anche quel po di voglia. Questo silenzio è d'oro. Mi aiuta a riprendermi l'equilibrio perso stanotte. Ripensando al perché di questa nottata: non è certo colpa dell'unica birra bevuta, e tanto meno della pastasciutta sublime che ho preparato, e tanto meno le parole d'amore alla mia bella... Non serve a niente girarci attorno facendo finta di "pomi". Ieri mia mamma si è sentita male, e i suoi ottant'anni suonati (gli anni, non lei), ed è stata in ospedale fino alle 9, poi si è risolto tutto. E sentirla stanca e stonata mi ha fatto pensare a i miei genitori, in salute, ma anziani, e all'importanza che loro ci siano!
Ma manco ci pensavo a rattristarvi, lo faremo in un altro momento! Tutto è torneato alla perfezione, e io ho voglia di vivere e di scrivere, scolpire, amare e continuare a forgiare il miglior MaxSolinas sulla faccia della Terra. E sono a buon punto. A proposito di libri e sculture: è "partito" il mio nuovo libro, e il primo titolo è "QUANDO SARÒ' VECCHIO" sottotitolo Metropolis, il Viaggio. E poi sto ultimando le ultime tre sculture in legno di Noce e Cedro. e son soddisfatto come un bambino che ha svolto bene il suo tema dio classe.
   Stacco gli occhi dallo schermo, mi piace questa mia nuova immagine, con tastiera e video davanti all'alba a scrivere con la punta dei due indici, sfruttando la tecnologia. E' un modo nuovo e ne sono soddisfatto, perche tutto va avanti bene, ed intorno a me ho la mia tana intonsa.
  Di fianco alla tastiera il bicchiere del caffè, un coltello serramanico, un paio dei occhiali, una castagna per il raffreddore, la foto di un lupo, una penna Bic nera ed il mio libro aperto a pagina 16 .... mi consiglia di scrivere un pò di lui, tutto è cominciato per questo motivo, pubblicarlo sul blog per tutte le persone che non lo hanno letto e per quelli che vorranno leggerlo assieme a me. Si riparte:

    continua ... lo sguardo ora si alza al cielo per incontrare il soffitto non alto e attraversato da travi di legno di castagno di oltre duecento anni. Son neri come l'olio bruciato. Non ce n'è uno di dritto ed i chiodi impiantati negli anni, è impossibile toglierli, perché han fatto corpo unico nel legno. Ora accolgono molte cose appese, dalla pentola annerita e bucata per cucinare le caldarroste, ad un paio di sperono ed una imboccatura da cavallo da sella; una piccola gabbia da uccelli da richiamo, vuota, un mattarello tarlato che qualcuno voleva buttare, e una cestina di fil di ferro, sapientemente intrecciato per le uova, con dentro noci e nocciole secche (quelle moderne),; e poi qualche ragnatela.
   Questa casa è proprio la mia tana, ma io non sono in letargo.
Mi perdo in ogni oggetto. Lo potrei guardare a lungo, lasciando scaturire cento pensieri. In un attimo guardandolo mi si apre un mondo. Quante cose si potrebbero scrivere per ogni oggetto che ci circonda. Forse hanno un'anima. E quelli più vecchi hanno anche una storia, che magari noi non conosciamo, ma che traspare, e che loro se facciamo attenzione ci raccontano.
   E poi ci sono gli odori, i rumori, le luci che scolpiscono ombre.
    Aiuto, fermatemi! Altrimenti riparto per un altro viaggio. Come ci si può annoiare se viviamo? Eppure c'è chi usa questa parola per raccontarci una giornata, un luogo, una persona, una vita. Ho imparato a snobbarle e a non ascoltarle queste persone, stupide e subdole. Mi rubano energia.
   La mia casa è l'ordine del disordine. Come per un paio di scarpe usate: ci si mette del tempo a renderle comode, proprie. E poi quando finalmente sono come una seconda pelle, il consumismo ci dice che son da mettere da parte. E ci invita attraverso media e pubblicità, a buttarle, a sostituirle con paio più lucido, più rigido e scomodo, alla moda, che comunque inesorabilmente  a sua volta passerà di moda al più presto.
   Ma io la mia vita, costruita con il tempo trascorso, non la baratto e non la scambio così facilmente! E' assurdo, ma quando entra in "commercio" la moda del momento c'è già pronto il progetto di quella successiva. Tutto così futile, e realmente inutile!
   Mi sembra che sapendo questo bisognerebbe essere un pò più accorti nel farsi soggiogare. Ma da chi poi? Ma da noi stessi direi, non darei  in questo senso troppe colpe a vanvera. Siamo noi i gestori di noi stessi! Io da parte mia mi difendo da questa mal celata mediatica prepotenza consumistica modaiola. Le cose che scelgo per la mia vita, le scelgo con oculatezza e attenzione, e non prendo mai due cose dell stesso genere. E di certo non mi faccio convincere a cambiarle cosi facilmente. Le ho sofferte e conquistate, ora son mie e nessuno me le può togliere. Io non le mollo, così come non mollo tutte le cose che mi aiutano, e fan parte ormai di me stesso.


      LA SCULTURA, LA NATURA
 SONO IL MEZZO PER CAPIRE  ED IMPARARE 
L'ARTE DI VIVERE.
E TRASFORMARLA IN  VITA D'ARTE. 
                                                         MaxSolinas

MaxSolinas-Tana

MaxSolinas-Tana
                                                                                                              





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