lunedì 6 febbraio 2012


Cosi scrive di me Luca Delmedico:
MaxSolinas ha la pessima abitudine di scrivere lettere e spedirle, con tanto di francobollo, a tutte le persone che lui ritiene degne. Ma, dico io, non sai che esistono le e-mail? Che tra l’altro sono anche gratis? Che senso ha spendere tutti questi soldi quando puoi avere lo stesso servizio senza tirar di tasca un soldo? È tutto qui, chi lo conosce lo sa. È tutta qui la differenza tra una persona normale e MaxSolinas: un’apparente semplicità, oltremodo ingenua, che nasconde però un senso profondo delle cose. Per fortuna, per comprendere certe finissime sottigliezze ci vuole tempo. Ed il tempo è proprio ciò che Max pretende dalla gente: non scrive cose complicate, non scolpisce arte astratta ed incomprensibile, e la sua stessa vita è estremamente, profondamente semplice. Non ci vuole un genio per capirlo, ma il tempo sì! E chi non ha tempo da dedicargli (ma sarebbe meglio dire ricambiargli) è meglio che lasci perdere.
Un giorno di giugno 2007 mi recapita un manoscritto, si, proprio scritto a mano, e di bella grafia, e mi chiede di leggerlo quando avrò il tempo. Lascio il plico sul comodino,sperando di trovare il tempo giusto per leggerlo: perché per lui non ci vuole solo tempo, ma anche quello giusto. Anche se, onestamente (come dice sempre lui), Max ti aiuta con quel che scrive e scolpisce a trasformare il tempo, in tempo giusto.
Ed il momento adatto arriva, di fronte ad un chinotto e ad un cielo nero e minaccioso, di ritorno dal solito viaggio di lavoro. Sulla prima facciata c’è scritto: titolo del libro: IN VIAGGIO… IN SILENZIO.
Poi: introduzione eccetera.

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