giovedì 29 marzo 2012

SCRIVERE COME CAMMINARE ...

venerdi 30   ... continua ... capitolo 6 pag. 45

    Ancora questa sedia impagliata massaggia il mio culo. Ancora questa tavolo e i miei gomiti puntati sopra, nudi a consumarlo. Di fronte a me le maschere africane: oggi, con il sole che nasce, sembrano dormire ancora. E’ tutto perfetto, stamane. Gli uccelli che cantano e cinguettano impazziti fuori casa, sul melo ancora nudo di foglie nel prato, si contendono i semi della mangiatoia. Anche loro fan parte ormai della famiglia. Da cinque anni io sono in questa casa a Cison di Valmarino, e da cinque loro ed i loro figli e parenti e amici incontrati negli alberi e nei cieli mangiano, quando non trovano meglio, da quella specie di casetta di legno che fa da mangiatoia. Quasi giornalmente le riempio di granaglie varie comprate al consorzio, e loro ricambiando il favore, cinguettando così forte da assordarmi. Grazie.
   Passeri, cinciarelle, pettirossi, cardellini, cinciallegre, codirosso e merli, usignoli e ballerine sono i commensali alla tavola imbandita per loro nel ramo più basso del melo, nudo d’inverno, ma ben vestito dalla primavera all’autunno. E mangiano fin che ce n’è, alternandosi con una sequenza ed un ordine che ancora non riesco a capire ma che sicuramente c’è, sistematico.
Vanno e vengono dal loro nido nel bosco vicino a casa, e così facendo me ne portano in dono un pezzo anche per me. Ed io gliene sono grato.
Sto scrivendo. Scrivere è un’attività con una magia intrinseca. Anzi ne ha molte. Ma quella che per primo noto è che ti impone di fermarti, e non solo fisicamente. Anche la testa deve rallentare il turbinio dei suoi pensieri, per permetterti di scriverli. E troppo spesso il pensiero è decisamente più veloce della penna. E così succede che i pensieri si incolonnano fermi come ad un semaforo in pieno centro cittadino, sortendo confusione, e azzuffandosi tra loro per la precedenza.
Per cui si può pensare scrivendo, ma il pensiero deve essere lento e meditato, ordinato e leggibile. Altrimenti la penna non riesce a tradurlo in parole e frasi.
Scrivendo riordino i miei pensieri, li scrivo, li leggo, li correggo, li rileggo, qualcuno lo cancello.
Scrivere in silenzio. Nella stanza silenzio assoluto, fin quasi a sentire l’attrito della sfera inchiostrata, grattare sul foglio ruvido. Nessun rumore aggiunto. Solo quelli della casa che vive e respira. Il fuoco canta canzoni dolci e rassicuranti che mi inebriano, dandomi sempre e comunque una visione positiva della vita. E quando passerà l’inverno e poi la primavera, quando le giornate allungandosi si riscalderanno via via, e il fuoco sarà necessario accenderlo sempre meno … beh, mi mancherà. Ci metterò un mese ad abituarmi alla sua mancanza, come un amore partito per un viaggio. Mi mancherà il rito dell’accensione mattutina. Il gesto di prendere dal cesto un “pezzo” e metterlo nel fuoco, come ad alimentare la vita. E poi i suoi rumori e colori e ombre e odori…(ora sta bruciando noce e sento nell’aria il profumo dei suoi frutti). Ma sai che tornerà. E comunque il sole e le giornate estive ti rincuoreranno abbondantemente della mancanza del fuoco nel camino.
Magia? Macché, realtà che c’è nella vita! C’è già tutto nella vita. Dobbiamo solo imparare a “vedere” e a “sentire”. L’unica magia è imparare.
Oggi è una giornata splendida. E non solo per il sole nascente, ma anche per l’aria fredda e viva che c’è fuori casa. Perfetta per questo fine gennaio.Oggi è una giornata senza interruzioni, senza appuntamenti. Tutta mia. Come una salita in roccia senza soste, senza manovre di corda che rallentano e distraggono. Una giornata tutta d’un fiato. Al solito ho visto l’alba anche stamattina, e poi stufa, fuoco, la  prima tazza di the. Tutto come un rituale. E poi questo Moleskine, da maneggiare e scrivere. Neanche fossi uno scrittore veramente, come un tempo sognavo. Mi sono inventato un bel gioco, un altro bel gioco.  ... continua...

e stamane venerdi, quasi le sette, alzato e svegli da più di un'ora, la giornata si preannuncia così: tutta per me! Di sole e caldo estivo, di scultura di Noce pranzo e ancora scultura e bosco e Lupi e pensieri e sentieri che si colorano di primule, violette e non ti scordar di me. ma come si fa a scordarsi di Te, Natura Vera, irresistibile come un orgasmo d'amore, pura come le domande di "perchè" di un bambino, e libera come il volare in cerchio dell'aquila nell'alto cielo.
  Oggi venerdi, come potrebbe essere lunedi o giovedi, sarà un giorno, un altro giorno tutto per me e dedito al mio Branco, mio unico senso e direzione di vita.
Tra poco, dopo una buona colazione affonderò le mani ed il cervello di emozioni su una delle opere che più sento: Le Tre Grazie. Questo tema neoclassico interpretato da molti artisti nel tempo raffigurano le figlie di Zeus: Aglaia Eufrosine e Talia, protetrici degli artisti, culto della bellezza. Tre figure femminili al sommo della pura bellezza, simbolo di affetto e sensualità corrisposta, di perfezione.
Tre trochi, Legno di Noce, Cedro del Libano e Larice stanno prendendo forma acolpi di motosega e scalpelli Stubai. I bozzetti di creta tanto studiati , modellati e rimodellati stanno trasformandosi in tre grazie femminili di due metri di altezza e mezzo di larghezza.
Sarà la mia opera prossima, per ora si annuncia bella, la più bella! due mesi di "lavoro", ancora due per terminarla e trovare alloggiamento in quelle tre poste a forma di nicchia, già predisposte per loro, nel palazzo più bianco e lindo che abbia mai visto. Anche loro saranno bianche, segno di purezza, illibatezza, intoccabilità, come Dee dell'Olimpo.
Ecco come si preannuncia questa mia giornata, che si concluderà nel bosco con la Lupa Arja e il pastore Rookje alla ricerca degli ultimi istanti di luce per vedere il sole andare a dormire dietro le montagne, e le tenebre prendere possesso di tutto.
Io oggi l'avrei disegnato e pitturato così! Chissà che il cielo mi assista, mi accontenti e mi protegga. Io da parte mia farò il possibile, il massimo perchè tutto vada come credo sia giusto.
MaxSolinas-Arja

MaxSolinas-Carezze

A Voi miei uditori auguro il massimo, il più, la perfezione e la bellezza, quale irripetibile ed unico senso e gesto di vita.
Buona Continuazione MaxSolinas

martedì 27 marzo 2012

SEMPRE IL MIO CUORE E' DEI MONTI IN CIMA


mercoledi 28.  ...continua...
  Ho trasformato la mia casa in una tana. tutte le cose, solo quelle che servono per vivere, le ho in casa. Basta un giorno o due, senza oltrepassare il vecchio portone di legno pesante, rosso scuro come fosse il portone dell'inferno, a ricaricarmi e rinfrancarmi.
   Non troppe cose materiali servono per la vita. Ma tante sono le emozioni, i pensieri, i sogni che utilizzo per vivere, e dare un senso a tutto ciò che ho intorno. 
   Mi sono redatto una mia morale, una linea di vita, delle regole. e cerco di rispettarle, dolcemente s'intende, e pronto a modificarle coscientemente se la situazione lo richiede. Non voglio essere schiavo di nessuno, e per primo di me stesso!
                            Ho conosciuto molte persone schiave della propria libertà.
La prima regola è quella di non oltrepassare il grosso portone della tana, neanche per un caffè al bar vicino, se non sono in equilibrio ed in pace con me stesso. Se lo facessi in uno stato d'animo sbagliato basterebbe una parola, uno sguardo, una frase mal detta nel cervello si scatenerebbero paure, , gelosie e rabbie recondite che sfocerebbero facilmente in atteggiamenti di difesa, e peggio in parole e gesti inconsulti e sproporzionati.
 Mi succede spesso di vedere uomini e donne reagire malamenete e sconsiderevolmente a gesti e parole fraintese. Le persone si difendono con il coltello tra i denti, anche di fronte ad un sorriso, ad un gesto di gentilezza, se non capito. 
  C'è paura, non ci si fida più di nessuno. Io ho imparato a starmene rintanato fin quando non sono in perfetto equilibrio. La mia casa è perfetta per questo. Nella mia isola deserta mi ricarico, ritrovo con completezza me stesso. A volte bastano poche ore, a volte giorni. Ma io aspetto, e quando sono fuori sarà difficile offendermi o importunarmi, Ma non impossibile!
  Ci vuole rispetto per l'intimità delle persone, e la sto imparando. Stempero velocemente il desiderio di fermare o di parlare, a volte anche solo salutare le persone note che mio affascinano e che incontro per strada. Spesso il desiderio di una parola, di un consiglio è irresistibile. Allora ci provo dolcemente. Timidamente le guardo, e dallo sguardo di rimando capisco se son disposte e se posso osare. In caso contrario mollo il colpo, me lo hanno insegnato gli animali questo metodo!
  loro si parlano e si capiscono con uno sguardo, con la postura del corpo.
Io anche se è vero che non sono così noto, non rifiuto mai un saluto o una parola. Anzi dico Buongiorno a tutte le persone che incontro, anche se non le conosco. basta che mi guardino negli occhi per un secondo e saluto sorridendo. Mi prenderanno per matto?
Ma il bello è che la maggior parte di queste, che siano in paese o in una città, ricambiano il saluto, a volte stupefatte, ma soddisfatte.
   Che bel gesto, lo sto imparando giorno per giorno il rispetto totale per il prossimo. E' una strada lunga, molto più di quanto immaginassi, ma ricca di soddisfazioni.
   Piccoli passi, piccoli gesti, piccole delicatezze. Fino ad arrivare al confine, per ognuno di noi diverso.
  Senza sbilanciarsi in avanti e cadere in invasione. Una strada morale, forte, invisibile e silenziosa.
 Delicatezze spesso interpretate come debolezza o peggio leziosità.
Affari loro, hanno tanto tempo per imparare cose che certe persone hanno già fatto proprie. 
    Credo invece che le attenzioni reciproche siano la rappresentazionea di un grande forza di sapore quasi femminile, per questo ancor più saldo e vero. Un rapportarsi morbido e delicato, deciso e pulito verso il prossimo.
  E credo, anzi ne sono certo, sia una bella lezione di vita!


                               SEMPRE IL MIO CUORE E' DEI MONTI IN CIMA.    G. Rey

lunedì 26 marzo 2012

ANCORA RICHIAMI DALLA FORESTA

martedi 27 marzo  ...continua...     pag 39


                                                   capitolo 5-VOCI SENZA SUONI   


  Ancora voci senza suoni mi chiamano dalla Natura. La natura ed il suo contrario in certi momenti mi sembrano due mondi diversi, come due stati diametralmente opposti, divisi da un confine illeggibile, non segnato. 
  Solo un grande richiamo, come il canto delle sirene sentito da Ulisse ed i suoi, nell'Odissea di Omero. E non bastano tappi di cera per sottrarsi a quella vocina ammaliatrice. Non puoi non sentirla, o ignorarla, o soggiogarla con stupide scuse. Devo dire che io sono ben lungi dal farlo. Di solito mi arrendo in fretta e volentieri.
  E così ogni giorno esco dal "mondo di tutti", ed entro in una dimensione che non è spiegabile a parole, o che ognuno spiega a modo proprio. Per me è la mia preghiera!
  Incomincio a camminare , e passo dopo posso si dipanano i pensieri. Ilo cervello che inizialmente irrigidito li tratteneva, pian piano molla la presa e li lascia liberi. Come una mano che è ben chiusa per serrare un pugno di sabbia in breve si apre, e granello dopo granello, cadendo, lascia la mano pulita. Ancor pronta a sentire, toccare, vedere.
    La deambulazione, piede destro braccio sinistro avanti, piede sinistro braccio destro avanti, e viceversa, come una preghiera. Un movimento che mi porta a liberare tutto quello che non serve dentro il mio limitato contenitore celebrale. Ed il tutto condito dallo spettacolo della vista di panorami d'eccezione: montagne e cieli, prati e boschi, verde, marrone, rossi ed azzurri. E poi questi suoni composti, canti di animali, grandi e piccoli con voci cinque  e sei volte più forti della propri a stazza.
   Il mio cervello vuoto come un libro di pagine bianche da riempire, può assorbire tutto ciò che mi circonda! E tutte queste sensazioni entrano ed escono, inebriandomi e completandomi finalmente di ciò che la "vita normale" non c'è. Come una droga prepotente, un'abitudine diventata vizio insaziabile.
  Nella Natura trovo la perfetta solitudine. Quella ancestrale conosciuta prima dlla nascita, e quella che sarà post-mortem. Una massima popolare dice:"Siam nati soli e soli moriremo!" Ben venga. C'è evidentemente una profonda saggezza in questa apparentemente banale. Ci ho pensato un pò, non l'ho presa alla leggera come spesso si fa con le frasi comuni e consunte. Ognuna ha provenienza antica, primitiva e semplice, proprio perché viene dai tempi lontani, dove ancora le parole avevano un valore importante. Le occasioni per parlare erano meno rispetto ad ora, anche solo perchè la terra era meno popolata, per cui meno occasioni di incontro, forse anche per questo non venivano sprecate, come sento far ora a partire dalla televisione.
  Io ho imparato la solitudine, lo star soli è anche una educazione. Imparare a stare soli con i propri pensieri, le proprie paure e coraggio, fa bene , fortifica.
   ma credo che ognuno di noi, se non riesce a trovare un equilibrio con se stesso per prima cosa, mai potrà relazionare e convivere con gli altri.
COME SI PUÒ CAPIRE GLI ALTRI SE PRIMA NON SI COMINCIA A CAPIRE SE STESSI?
   Qualcuno mi dia una risposta, io nel mio piccolo me la sono data, e resto fedele a quello che ho scoperto.
                           grazie e Buona Vita MaxS

   

martedì 20 marzo 2012

E' ANCORA ALBA ED IO SON ANCORA VIVOMAXsOLIN ...

mercoledi 21.
  ... ADESSO! NE' GIORNO, NE' NOTTE. TUTTO IN EQUILIBRIO ... LA NOTTE SEMBRA NON VOLER FINIRE, ED IL GIORNO NON ARRIVARE ... ANCORA POTENTE LEI NEI MIEI PENSIERI E NEI MIEI PIÙ' IMPORTANTI PROGETTI ... ED E' ANCORA ALBA, ED IO SON ANCORA VIVO.
   Cominciare, sento che devo cominciare. Si, ma non so da dove. Alzo gli occhi, li spalanco, li chiudo per qualche secondo. E li riapro per controllare se qualcosa è cambiato. Cerco di n on pensare, pensando. Immagino di pescare con la mano destra nel paniere dei pensieri silenziosi, di portare a galla qualcosa che valga la pena svelare. 
  Niente! Forse è il caso di chiudere il Moleskine, infilare le scarpe ed andare a fare una corsa nel bosco con Fritz, che tra l'altro non ne vede l'ora.
   E' presto stamane, ma c'è già un pò di luce fuori. Sì, forse è meglio chiudere per oggi.
  Esco di casa e noto nel cesto interno della posta nel portone rosso, una lettera. Strano non l'abbia vista ieri. Non resisto e l'apro.
  E' di un amico che è a conoscenza del progetto di scrivere il mio libro. Mi racconta un pò di cose, mi aggiorna sulla sua vita, ma in fondo capisco che è una scusa per chiedermi: "Quando mi fai leggere qualcosa?".
MaxSolinas-Ombre

MaxSolinas-Sequoie
   Son caldo di emozioni, di pensieri, di amori e poesia. Rispondo così di getto:"Toglierò il tela che copre e cela, non prima di quando rallenterà la foga di annerire bianche pagine ignare!"
    Non ora, è troppo presto. Adesso non voglio staccare la penna dal foglio, lei corre da sola. Ed è un godimento unico e nuovo per i miei pensieri. Mi sto emozionando ogni ora, ogni momento di più, al pensiero che sto scrivendo per scrivere. Mio rendo conto, rileggendo di tanto in tanto, che sto scrivendo come se pensassi. cosi come parlo alle mie conferenze al pubblico, senza scaletta e programma preciso, a ruota libera in discesa. Così come i pittori nell' 800, en plein air, in uno stato di trance reale. Non so come risulterà la lettura agli altri, ma di certo mi sto divertendo, e questo per me non è poco!
   Così come vado in montagna, così ora sto scrivendo. Parto senza sapere esattamente dove andrò, fin dove arriverò, come se fosse ogni volta una nuova avventura. 
   La Montagna è come la vita, sta lì, ti guarda e si fa guardare. Discreta ti uinvita senza obblighi ad essere esplorata. Ti fa vedere da dove cominciare, la traccia del sentiero das prendere per entrarci. Ma è così grande che neanche riesci a percepirla tutta.
   E allora si parte per partire. Con umiltà, consapevolezza ed onestà. E con quel brivido di incoscienza che lascia la libertà di sognare ad occhi aperti!
  So che un giorno toglierò il velo dal manoscritto, fatto di di colpi d'inchiostro nero. E sarà coraggio ed emozionante e spavaldo il gesto. Ma mai presuntuoso!
   Sarà come portare in mostra una nuova scultura, oforse anche di più. O come darsi in pasto alle fiere feroci. Ma comunque ascolterò attentamente tutto quello che diranno gli autorevoli critici, e Voi, lettori amici, che invece avete capito a prescindere, e che mi volete bene comunque.
  Ma sopratutto guarderò in faccia e attenderò il giudizio silenzioso dei miei due genitori, dai miei due fratelli, i miei due figli, dalla mia amata e compagna di vita, e dal mio unico vero Amico.  Radici profonde, indiscindibili ed incancellabili della vita di MaxSolinas.
   Forse ci sarà da tenersi duri  ai braccioli della vita per non cadere e farsi male. E da scappare a gambe levate nei boschi più reconditi e selvaggi, per non parole di disappunto e critiche maligne, probabilmente anche giuste, ma spesso contaminate e fomentate da gelosie, invidie, rancori.
   O forse no. Ma ricordate che ho imparato a non prendermi troppo sul serio. e dovrebbero imparare in tanti che conosco a farlo, vivrebbero meglio, e farebbero vivere meglio chi hanno intorno! 
    Io son pronto a tutto.  Ancora una volta, con coraggio mi ostento e mi esèpongo, ma con la coscienza di cosa sono, e soprattutto dimostrando cosa non sono!
   E per me  questa è la strada più facile: mettermi davanti alle persone a viso scoperto. E a persone di tutte le sorti, intellettuali e non, certo comunque che qualcosa porterò a casa da annoverare nelle mie esperienze. E sicuro del fatto che:
    Non voglio ritrovarmi intelligente di fronte ad uno stupido, preferisco sentirmi stupido davanti ad un maestro. Ma troppe volte mi ha insegnato più un bambino che un vecchio, e ho capito di più da un imbecille che da un saggio.
  E così ringrazio il non-coraggio che mi impedisce di correre a duecento all'ora per le strade sfidando il destino, ed il coraggio di essere con semplicità e chiarezza e a volte sfrontatezza, SEMPRE IN PRIMA PERSONA.
   E senza paura, pronto al successo, che non so cosa sia, e al suo contrario, sicuro che infine siano la stessa cosa!


   "...sei una bravissima persona Signor Baggins, ed io ti sono affezionato; ma in fondo sei solo una piccola creatura in un mondo molto vasto!" ... "Grazie al cielo!"  disse Bilbo ridendo ...


   ...continua...




giovedì 15 marzo 2012

L'IGNORANZA FA SEMPRE RUMORE.MaxSolinas

venerdi 16. La finestra davanti a me lascia penetrare nella stanza luce rossa di sole promettente. Tutto è rosso, anche il muro d'arrampicata e di preghiera in fondo al prato. Le magnolie alloggiate in fondo, appena potate mostrano il dietro delle foglie carnose, e proiettano raggi do sole. I merli rumoreggiano felici tra le foglie secche,  e voraci di vermi affamati dopo un inverno secco, con il becco appuntito e forte come una zappa scavano piccoli fori nella terra non più gelata. Tronfi alzano la testa con un lombrico nel becco. Buon bottino e ottima colazione!
     Apro la porta, effluvi di primavera incalzante esplodono nella stanza, insieme a pollini invisibili e pruriginosi. Lontano un picchio mattutino tamburella un vecchio tronco in cerca di tarli ed insetti. Non lo vedo ma lo immagini perfettamente verticale, arpionato alla corteccia, battere il becco d'acciaio nel legno.
     Davanti a me un pettirosso, anzi il pettirosso selvatico di casa (e credo che ogni casa abbia un pettirosso in dotazione), salta di ramo in ramo del nocciolo in fiore, tronfio ed impettito sfoggiando un petto così rosso da emozionare.
   C'è Silenzio stamattina. Ed è un silenzio vero e rigenerante. Quello speciale della primavera. Quello che porta consigli di mattina presto, ecco perché io mi alzo sempre di buon ora. Alla mattina alle 5, alle 6, c'è il massimo della concentrazione di energia. La terra sotto i piedi pulsa e racconta storie, risolve problemi, riordina idee ed stimola futuri. La mattina fa vedere dentro le cose come con una lente di ingrandimento.




     La mattina è onesta e ottima consigliera. Dobbiamo incontrarla in solitudine, nel silenzio di inciviltà e nell'eccitazione fragorosa della natura. Io la vivo tutti i giorni da una vita. E continuerò a farlo finché così tanto mi darà. Non sempre scrivo, non sempre leggo, non sempre vado nei boschi a correre. Qualche volta mi scopro in silenzio immobile ad ascoltarla, a respirarla, a viverla in silenzio. E se mi permettete, a tutti Buona Mattina. Ricordatevi, l'ignoranza fa sempre rumore. MaxSolinas

martedì 13 marzo 2012

L'UNICA VERA ARTE, E' L'ARTE DI VIVERE.

mercoledi 14 ....continua... E ripeto che io personalmente, e anche un pò antiquatamente, preferisco emozionarmi davanti ad un quadro, o perdermi nelle forme di una scultura. E certo perché non sono vecchio, saccente o malinconico! Anzi tutto il contrario: è perché io le cose belle ho avuto la fortuna di vederle. Son certo, e l'ho sperimentato, che i nostri giovani sanno perfettamente riconoscere il bello tra un'opera fatta con tutti i crismi delle arti ed una fatta con stupidi e spicci sistemi senz'anima. E sempre scelgono la prima, dove d'istinto riconoscono i pregi del lavoro e dell'estetica. 
    Ma dobbiamo fargliele vedere queste opere che tutto il mondo ci invidia., e che son fuori di casa, portandoli in musei e mostre se si può, o almeno favorendoli con i libri.
   Ma ancora più efficacemente con il nostro stile di vita, facendogli osservare un tramonto, un fiore, o il calore del sole, il bianco della neve l'altro, che quest'anno si è fatta desiderare. 
  L'Arte , quella vera, quella con la A maiuscola, è già dentro di noi, incoraggiamola ad uscire, ci regalerà grandi soddisfazioni ed emozioni uniche, e ci ci aiuterà pure ad affrontare e risolvere qualche situazione. Ed è gratis, cosa rara in questo periodo!
   L'ho già detto e già scritto: "L'unica vera arte, è l'arte vi vivere".
Io nel mio piccolo sto imparando tante cose, sto riscoprendo vecchi sapori, e saperi. Per esempio ormai da tempo, son tornato a cucinare sulla stufa economica, quella a legna di quasi un secolo fa. E quasi tutte le domeniche con asse, matterello, farina e uova faccio la pasta sfoglia come mi ha insegnato mia madre, facendola ogni santa domenica mattina. E ancor prima mia nonna, con le mani deformate dall'artrite, ma indomite, nella sua piccola cucina a San Lazzaro di Savena a Bologna.
     Son cresciuto un pò anche io in quella cucina, e lo capisco solo ora che mi fermo e mi volto in dietro. Così che mi son tornati vecchi ricordi di situazioni familiari. Odori, profumi, stanze, rumori, voci e visi della mia infanzia. E' fantastico, mi fa tremare la voce a parlarne.
  Ritrovare i vecchi sentori e sensazioni. E un giorno spero di poter tornare spontaneamente in una chiesa, una delle nostre, a pregare. Ma ancora non sono pronto!
  Ma torniamo all'arte meravigliosa, che dovrebbe innalzarci fino al punto in cui, guardando il mondo e la nostra vita dentro, dovrebbe darci suggerimenti, consigli e soluzione agli interrogativi.
  Leggere una poesia dovrebbe accendere un fuoco nel cuore  e farci emozionare al punto di spremerci una lacrima di gioia mista a felicità.
   Ma ci le legge più le poesie? Troppo lente o troppo emozionanti? Abbiamo paura ormai anche di emozionarci troppo. Perfino se siamo soli, senza nessuno attorno, ci vergogniamo di noi stessi se ci sorprendiamo a piangere. Fanno impressione le lacrime sul proprio viso unite alla stretta di gola. Sopratutto se inaspettata. Ma questo è Amore, solo Amore!
    Ma poi ci ritroviamo, ma io questa volta mi escludo, in gruppo in cerca dell'emozione collettiva, quella che non spaventa perché si è in tanti. La massa fortifica le difese, protegge, ma son illusioni fatue. Poi ad un certo punto comunque si rimane soli, e da soli difendersi dai rimorsi è più difficile che cacciarsi nei guai in compagnia. Per questo io sto molto bene da solo!
   Dobbiamo tornare alla Poesia, alle Arti, alla Natura, ed a una vita Naturale.
E tornare ad un pò più di individualità, bene prezioso che ci aiuta a scoprirci ed impararci. E toccarci e vedere dentro di noi, ancor prima di guardare attorno. Ed a essere critici prima con noi stessi, ma con benevolenza e non severità, piuttosto con una pacca sulla spalla. Ma innanzitutto farlo prima di criticare il resto del mondo!
   Dobbiamo farlo tutti insieme. Non è tardi, mai è troppo tardi. Ma facciamolo. Incominciamo tutti insieme, ognuno per la propria strada, religione, fede. Non giudicatemi, o se volete farlo almeno dimenticatevi quello che ho detto prima: sono un sognatore, ma ad occhi aperti.
   ma che ha il coraggio di dire:"Cambiamo strada". Eppure se fossimo con l'acqua alla gola ci daremo da fare immediatamente, senza esitazioni per trovare una via d'uscita.  Ebbene,m io dico che l'acqua alla gola già ce l'abbiamo, e non da stamattina. Ora è nostro dovere cercare una strada per superare lo scoglio.
MaxSolinas-Arja

MaxSolinas.Matriarche
   Progresso è anche tornare indietro nei nostri passi, non di certo per tornare all'età della pietra, solo retrocedere un poco per non fare ancora gli stessi errori. Non sono un insuccesso glie errori, anzi spesso insegnano più dei successi. Il vero insuccesso è dopo averlo fatto, dimenticarlo e ripeterlo!
 Dai, facciamo unitamente un piccolo sforzo. Tutti i premi pretendono uno sforzo. Poi abbondantemente ci ripagano, e alungo . E ve lo dice uno che acausa del proprio cartterraccio, di errori ne ha fatti abizzeffe, zaini interi di errori. Ma d'altro canto cerco di non rifare gli stessi.
  Quante volte in montagna ho sbagliato sentiero, e peggio via di scalata, succede! E che fatica una volta accortomi, decidere di tornare indietro, di ridiscendere. E che fatica ammettere di aver sbagliato, ma non farlo a volte in montagna così come in certe situazioni, porta alla morte. Che sforzo tornare sui propri passi. Ma cero è che queel'errore ora non lo faccio più, ce neson tanti altri proprio volendo essere stupidi. Ora io sto andando avanti. evviva!
    Fermiamoci e voltiamoci indietro qualche volta, tornioamo sui nostri passi e sulle nostre decisioni, basta una volta ogni tanto, magari quando ci sentiamo giù.
 Fermiamoci e voltiamoci per vedere quanta strada abbiamo già fatto. In silenzio impariamo a rioflettere. Solo voltandoci uindietro , e questo movimento obbliga a fermarsi, si potrà vedere e godere di tanto che si è fatto. E sarà soddisfazione ed orgoglio, più di quanto vi immaginate. Ripagherà anche il più orgoglioso  e pessimista. Ve lo assicuro, parola di MaxSolinas.
Ce n'è tanta di strada èpercorsa nelle nostre vite, come un lungo filo d'Arianna incominciato quasi per scommessa, per gioco, questo filo si allunga nella vita, e ci lega alla stessa.
   La Perseveranza, la Forza di Volontà, pregi che oggi evidentemente stanno diventando merce rara, mi stanno ripagando.
    Pian piano la matassa si dipana e tutto sembra semèplificarsi. Incredibile, proprio a me che mi sento un venditore di fumo sulla bocca di un vulcano.
   Di questa precarietà ne faccio Tesoro, Risorsa, Forza.


                                                L'IGNORANZA FA SEMPRE RUMORE.
                                                                                                       MaxSolinas




venerdì 9 marzo 2012

IO VIVO IN ITALIANO, E NE VADO FIERO! parola di MaxSolinas


sabato 10. Stamane prima 5 la luna piena  prepotente e più di un torrente dopo un temporale, illuminava i muri bianchi della mia stanza. Mi invitava abbagliandomi più del sole, ad alzarmi ed abbandonare le coltri, sebbene stanotte si è fatto tardi a ombre di Gewurztraminer e Cynar dl compianto Calindri.  Come uno schiavo l'ho seguita, e quasi senza vestirmi son corso nel bosco ad onorarla. Una preghiera di neanche un'ora, deambulando vigoroso da un piede all'altro, nel sentiero già luminoso di vita animale. Con un sapore forte di vita in bocca, e convinto d'essere sul sentiero giusto, ora son qui a scrivere con voi, per me e per voi. ..
  In Silenzio tra gli Alberi, capitolo Maestri, pagina 28 in alto....continua...

   Dove sono i maestri? Quelli con ideali, con una fede, ricchi di grandi e realizzati sogni. Io non li vedo, li cerco ma non li trovo. Sto riducendomi a farmi da maestro, ma è poca cosa questo. 
   Non c'è  più niente in cui credere, niente di forte da seguire? La fede, la religione, la nostra, quella che ha accompagnato la mia infanzia sta impoverendosi di forza e credibilità.
DOVE E' LA CHIESA CON LA PREGHIERA ORA CHE NE ABBIAMO BISOGNO PER CONSOLARCI E RINFORZARCI, DOVE SONO PAPI E SOTTOTENENTI, ABBIAMO BISOGNO DI AMORE E DIO, NON DI GUERRE  A COLPI  DI ARMI E DENARO! NON CI BASTA UN MEZZO BUSTO VISTO COL COLLO PIEGATO IN SU UN'ORA ALLA SETTIMANA!
   La fede, la politica? Un disastro! Venti anni a cercare di capirci qualcosa, e ancor oggi non aver capito proprio niente. Magari son particolarmente uro di comprendonio, o forse è perchè mi aspetto risposte vere, solide, palpabili, di significato compiuto. Non chiacchiere, non futili puttanate. 
   Ed invece sento solo pettegolezzi, bugie, falsità, promesse. Come brancolare nella nebbia, e di quelle invernali e tremendamente fitte di certe zone della Pianura padana.
 In nessun campo: non un maestro a cui rifarsi!  E peggio ancora la televisione con il suo palinsesto di programmi "leggeri", o presunti ci propone uno Zelig continuo. I veri pagliacci e comici prendono in giro e deridono quelli che dovrebbero rappresentare l'orgoglio di nazione, frutto di 2000 anni di storia e sacrifici, guerre e lotte. Capi di Stato, Presidenti, Segretari di partito, perfino il Papa, scimmiottati spesso volgarmente. proprio loro, simbolo, guida, fede. O almeno dovrebbero! 
    E tutti ridono. ma io non ci riesco. E non lo trovo giusto. Come il circo, bello solo se non ci sono animali! Non credo che la comicità televisiva  sia la strada giusta  per comunicare e sfuggire al malcontento grave in cui imperversa l'uomo oggi.
  Apro i giornali, o guardo negli scaffali di cultura delle librerie, e vedo titoli di libri che neanche riesco  a pronunciare: marketing, design, joint venture, e si potrebbero coprire pagine  di queste parole filo-britanniche. E se li apro mi accorgo che per impressionare appongono e sfoggiano grammatica e parole italiane ed altre scritte in corsivo in inglese. E vorrei proprio saper quanti ne conoscono il significato! E poi disegni fatti con il computer, e foto ritoccate e rimaneggiate con photoshop, o qualche diavoleria moderna che non conosco e che non voglio conoscere. 
   Io vivo in italiano, e ne vado fiero, e cammino con scarpe con suola Vibram e tomaia di cuoio vero, meglio se confezionata in paesi dove lo sfruttamento dei lavoratori, specie quello dei bambini, è perseguitato e bandito. E se parlo con la Natura, lo faccio in lingua italiana, perché è quella che per prima ho parlato, ed è l'unica che mi permette di esprimermi al meglio. E per scolpire legno e pietra uso motosega e scalpelli e MANI, le mie. E sarà difficile condizionarmi e farmi cambiare stile e idea.
  E torno a tonificarmi sui libri dell'800, del '900. Cataloghi d'arte e di artisti in cui ancora trovo Anima e Amore, forme e colori veri, mescolati sulla tavolozza di legno e finemente trasferiti con pennelli di pelo animale su grandi tele di cotone, fatte di trame ricercate.
   Dove sono andati a finire i grandi maestri che dal '550 fino alla fine dell'800 hanno arricchito castelli, chiese e palazzi con pitture fantastiche e preziose. Dipinti di dimensioni mastodontiche a più mani e sculture monumentali ed  emozionanti da toglier il fiato anche al visitatore meno attento, tanto da domandarsi com'è possibile che solo con le mani si possiamo fare queste cose. perché allora le macchine non esistevano. Ci ha pensato poi il nostro Leonardo da Vinci ad inventarle dando una svolta alla Costruzione nel mondo. Ingegno, Intelletto, lavoro, Dedizione, Serietà.
   Quadri che sapevano di segno e colore. Sculture di linee e volumi su cui perdersi emozionandosi tra forme, superfici, vuoti e pieni in susseguirsi equilibrati e potenti allo stesso istante, fatte di materiali sempre nobili, che odoravano di Natura.
  Oggi imperversano mostre di scultura fatte di pressapochismo, con uso dei materiali più disparati, cartone, plastica, e di dipinti senza neanche un colore, spesso su tavole inquinate da collanti tossici. Non sempre condivido "tale arte"!
Opere, o almeno così le chiamano i critici improvvisati, insensibili ed ignoranti, progettate su desktop, disegnate e lavorate con copia-incolla ed una matita a forma di topo, il mouse, a cui han tolto anche la coda, Colori fatti di freddi pixel, rimescolati e rigirati con diavolerie che non conosco, ma che di certo mai vorrò usare.
    QUESTA NON E' ARTE! E' un'offesa agli occhi, ai sentimenti.
Io per le mie emozioni voglio, anzi pretendo COLORE, CALORE, VUOTI E PIENI fino a svenire di bellezza!
    Faccio un appunto: dopo la Merda d'Artista in scatola, dopo sanguinolenti trippe di maiale lanciate sul muro, e non ultimo un bambino in lattice impiccato ad un albero in centro a Milano, non è che rimanga molto da fare nel campo dell'arte gestuale. E bestiale!
     Un bravo e complimenti a chi ci è arrivato per primo. La !"geniale provocazione" iniziale è arrivata, anche se i risultati son dubbi! Ora basta, grazie.  .... continua ...


   Ora basta anche scrivere. Oggi vado con il mio vero amico Mirco a scalare. Ci vediamo a Erto? noi ci siamo nella croda e nel sole. Buona Vita MaxS
MaxSolinas-Sass d'Ortiga
MaxSolinas-El Capitan

lunedì 5 marzo 2012

MAESTRI. capitolo 3. pagina 27 da In Silenzio tra gli Alberi di MaxSolinas

oggi martedi. io MaxSolinas, eterno studente di maestri quasi sempre inesistenti, o semplicemente celati dietro gelosie inutili ed infantili. Io MaxSolinas, frequentatore dell'Accademia, da cui son riuscito a trarne solo sguardi curiosi ed indagatori. Io MaxSolinas, scultore che per diventarlo ho dovuto scalare montagne impervie più dell'Everest e K2 messi assieme. Io MaxSolinas, oggi per l'ennesima volta, impunito e ancor più convinto ringrazio il Maestro SILVANO FERRETTI per avermi con onestà sincerità stimolo  ESEMPIO, guardandomi dritto negli occhi e con con le spalle diritte di fronte, indicato la Via, il SENTIERO GIUSTO che conduce alla montagna della scultura del togliere per arrivare all'essenza. Senza la sua presenza tanti anni fa, ormai più di venti, oggi martedi, MaxSolinas sarebbe un MaxSolinas diverso. Non so se migliore o peggiore, di certo meno soddisfatto, equilibrato, felice!
    E per questo, che non è poco, io ringrazio il Maestro Silvano Ferretti, scultore ligneo valente, trentino verace e tenace come la terra che lo ha allevato, oggi valdostano di adozione. Uomo sorridente  aperto a tutto e amico di tutti. Essere umano schietto, diretto  come pochi oggi san essere. Trasformatore di alberi e focalizzatore di folle. Uomo di arti ed amori, montagna e foreste. Grazie Silvano, mio AMICO SELVAGGIO.

   Era dentro di me questo pensiero da più giorni. da quando mi è stato consegnato il mio nuovo e tanto atteso Catalogo Opere. Mi ha emozionato vedere e constatare quanta strada ho fatto in questo mondo d'arte, di scultura e di genti. In un attimo il pensiero è andato a dove son partito tanti anni or-sono. le paure, le sconfitte, le rinunce e le scelte estreme con il coltello tra i denti.  Agli inesistenti e peggio ancora falsi maestri che ho incontrato strada facendo. In breve, in un flash velocissimo son scorse nella mente mille immagini ... ma la più nitida e positiva è stata quella del viso barbuto e sorridente di Silvano Ferretti. E lo ripeto orgoglioso: tutto ciò grazie a Lui! parola di MaxSolinas
Mi piacerebbe queste parole di ringraziamentio e di onore potessero arrivargli. Forse la rete mi aiuterà. Ma torniamo al libro, che non a caso continua con il titolo del terzo capitolo MAESTRI.

    .... continua ....  Sono una persona curiosa, dalle mille domande, dai mille perchè chiesti. A chi poi?
Mille domande, e troppo spesso solo una e quasi mai risposte. Si contano sulle dita di una mano, e sto esagerando, le èpersone che han cercato di darmi delle risposte, aiutandomi a crescere senza segreti. E se per caso "capivo", e mi spingevo oltre senza di lui: nessuna invidia!
   Per il resto è stata la curiosità silenziosa senza domande, le sbirciate di sottecchi , per scoprire "com'era", come "si faceva". Certo che si dice che si imopara rubando con gli occhi, e che le cose onestamente rubate valgono il doppio, ma è una magra consolazione èper chi ha davvero voglia di imparare!
MaxSolinas

MaxSolinas
   Quante domande fatte con risposte di senso diametralmente opposto: "Dimmi come fai a ottenere quella sfumatura sotto l'occhio", risposta: "é proprio una giornata fredda oggi!". Grazie. ma avrei voluto urlargli che i suoi segreti di merda poteva tenerseli e portarseli in tomba!

domenica 4 marzo 2012

VIAGGIARE SENZA ARRIVARE A NIENTE ...

Lunedi continua  ... insomma, ci sbandano anche nelle piccole cose. Non capiamo piu se è giusto o no che in inverno nevichi tanto da rallentare la vita, peraltro frenitica. Ed il sole che per fortuna nostra esiste, se persiste per piu tempo di quello previsto dai saccenti metereologi, ci fa accendere cosi tanti condizionatori nelle case, negli uffici, nelle auto, che se potessimo aprire simultaneamente tutte le finestre e finestrini, il sole rabbrividirebbe, e la terra morirebbe congelata di colpo.
    Ma dov'è questo freddo che giornali e televisione decantano? E questo caldo che uccide bambini ed anziani più dell'influenza, ma sempre meno dei vaccini antinfluenzali? per ovviare a questo malessere di stagione forse basterebbe riscaldare un pò meno le case, in particolare dle stanze dove si dorme. E magari vestirsi in modo più appropriato. 
   ma poi copme farebbero certe "splendide" vamps, stonate svampite, a stare vestite a fasce orizzontali d'inverno per far vedere piercing su pance da fitness e culi decorati con tatuaggi tribali di cui ignorano il significato ... e poi rivederle a primavera con la pelliccia "ultimo grido dalla savana" , comprata in super svendita di fine stagione? ( Che sfiga che la stagione fredda sia finita, ma a costo di sudare io la metto lo stesso. Pensano, e fanno! )
   Che miseria. Di certo più miseria di certi operai, con magliette di cotone consumate e scarpe estive, in cima alle impalcature, nel freddo dell'inverno. Stessa "piazza di sfilata", ma ben diversa situazione. 
   Per loro, in maniche di camicia, la considerazione del freddo e del caldo ha di certo un metro di misura diverso. E credo che se per sbaglio avessero una pelliccia in armadio se la venderebbero per avere in dispensa qualcosa di più tutti i giorni da mangiare.
   Tutti ormai siamo consci che la televisione ci propone modelli deformati a piacere, e spesso chiaramente impossibili. Modelli di vita forzatamente grintosi ed imbellettati, che ci spingono a correre spregiudicati verso mete stupide e inutilizzabili. E con sempre meno attenzione e rispetto per gli altri, e per il mondo che ci ospita generosamente. E parlo della Natura, delle foreste, dei mari, delle montagne, dell'aria, del cielo e del sole, unico ed insostituibile  responsabile della nostra vita.
    Siamo tutti d'accordo che la televisione ci sta trattando male, noi e i nostri figli, che sono il nostro futuro!
   Ma allora perché non cambiamo strada? E' così facile. La strada migliore è li di fianco che ci guarda. La vediamo, la tocchiamo, capiamo che è quella giusta ... ma poi restiamo in quella sbagliata, che odiamo, che ci spaventa, che ci porterà alla distruzione. Ma dai, basta poco. Magari proviamoci per gioco, come fosse una prova. ma con impegno!
  Potremo scoprire una nuova individualità, così da ritrovarci unici, meno uniformati, meno soldatini.  Ci piacerà, ci soddisferà. Ognuno deve viaggiare per il proprio sentiero, con se stesso. Non devono esserci grandi differenze, a volte basta una virgola, un accento e cambia il significato ed il valore della vita stessa. Tutto per essere NOI, e solo noi individuali ed eccezionali. Un solo individuo per ogni nome. Una sola persona.
   Avevo diciotto anni circa che scoprii i libri di Leo Buscaglia, psicologo e scrittore italo-americano. In particolare mi piacque "Vivere Amare Capirsi". Leo Buscaglia mi colpì in tutte le pagine del suo libro. Lo lessi d'un fiato. Ricordo, ero a Napoli. Lo bevvi d'un sorso come fosse una bottiglia di distillato d'uva Doc, così avidamente che una volta finito dovetti ricominciarlo immediatamente, e così per tre volte!
   E ogni volta fu come leggere un altro libro. Leggevo e rileggevo la stessa frase tre o quattro volte, cinque. La sottolineavo, me ne impossessavo. E poi la usavo per pensare, la studiavo per capirla fin in fondo. 
MaxSolinas-Arja

MaxSolinas-Modella
   Conservo ancora quel libro nella biblioteca in alto. E' consumato quasi come i miei ultimi scarponi, e a distanza di più di vent'anni, pochi mesi fa l'ho riletto. E' stato emozionante come rincontrare un vecchio amico e maestro. Ancora una volta mi ha eccitato ed emozionato. Infervorato e gioito.
  E ancora una volta ho scoperto nuovi tesori tra le righe!
Non pago, l'ho dato a mio figlio che ora ha diciotto anni. E credo non sia un caso che sia piaciuto.
    Son quasi le sette. Fuori la colonnina verticale di mercurio che ci son pochi gradi sotto lo zero, ma sento che il sole sta svegliandosi, e a breve farà iniziare la giornata degli uomini che vivono di giorno.    metto un grosso pezzo di Faggio nel caminetto per far trovare caldo a chi si alzerà dopo di me. Infilo gli scarponi e vado nel bosco con il mio cane nero Fritz ... A presto.


                                       VIAGGIARE SENZA ARRIVARE A NIENTE
                                 CORRERE IN BARBA A SE STESSI, SENZA META
                                        VELOCI, CIECHI, STUPIDI, DISSENNATI.
                                                           INNATURALE!
                          FERMIAMOCI, TOCCHIAMOCI, VIVIAMOCI, AMIAMOCI,
                           DISIMPARIAMO A GUARDARE, IMPARIAMO A VEDERE.

                                                                                       MaxSolinas        .... continua ...


Così allora scrivevo. Buona Continuazione